"Dov'è quel mondo / che conduce in Arno / e le sue rive / estese all'eleganza / dei palazzi, antica?".
Se il senso della perdita si avverte in maniera ancora forte in questa piccola raccolta, altrettanto risulta bilanciato dalla presenza e persistenza di un affetto che travalica il passaggio dalla vita alla morte di coloro che han significato per noi a tale punto da continuar vividamente a esistere e accompagnarci durante il nostro viaggio. I momenti di apertura al sentimento appaiono così "comunicati" anche a quelle stesse persone che l'affetto rifiuta relegare ad un passato sempre più remoto, pronunziando in questo la continuazione della loro vita presso di noi, sebbene in altra dimensione.